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Il giro assegni di Carlo Pandolfini

  

 

Il giro assegni rappresenta  un comportamento che il titolare di Filiale non deve assolutamente tollerare. Con estrema cautela e fermezza deve essere scoraggiata sul nascere ogni manifestazione di scorretto utilizzo degli assegni.

 

Tra i primi ostacoli che il titolare si trova a dover affrontare in fase di assegnazione di nuova filiale sono quelli relativi al pagamento di assegni emessi in assenza di provvista.

 

Premesso che precise istruzioni della Banca d'Italia impongono l'invio al protesto, senza  indugio, degli assegni emessi in assenza di provvista, nei primi giorni d'insediamento, per evitare spiacevoli e pericolosi fraintendimenti circa la prosecuzione di pratiche sbagliate (chi vi ha preceduto potrebbe aver concesso improprie facilitazioni), il titolare dovrebbe contattare i clienti interessati da emissione di assegni con coperture all'ultimo minuto e chiarire la nuova prassi.
Considerando che fino a quel momento è stato sempre loro concessa un certo margine di manovra, un preventivo chiarimento è doveroso. Una volta chiarite le regole sottostanti l'emissione degli assegni la filiale dovrà, con determinazione:

  • all'arrivo dell'assegno senza provvista telefonare al cliente preannunciando che, in mancanza di versamento di contanti/assegno circolare (di cui si chiederà il benemissione), il titolo sarà consegnato al protesto;
  • non saranno ammesse deroghe, l'unica deroga eventualmente possibile, se i termini di scadenza per la consegna al protesto lo permettono, sarà quella di tenere in sospeso l'assegno fino al giorno dopo, fermo restando la segnalazione d'impagato per mancanza fondi, con tutti gli adempimenti   che ne conseguono, tra i quali il blocco di consegna di ulteriori libretti e l'eventuale richiesta di restituzione delle carte di credito;
  • ricordarsi che tenere in sospeso assegni è generalmente vietato dalle regole interne delle banche, si tratterebbe pertanto di iniziativa di cui il titolare si assume la piena responsabilità;
  • non accettare il versamento di assegni bancari a copertura, bensì liquidi o, al limite, assegni circolari con benemissione.

Un atteggiamento determinato dovrebbe scoraggiare la prosecuzione del rapporto e, nei casi in cui il cliente fosse affidato, la posizione debitoria si potrebbe trasformare in sofferenza.


 

 
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