Prima di tutto l'uomo (ultima lettera al figlio) di Nazim Hikmet
Non vivere su questa terra come un estraneo e come un vagabondo sognatore.
come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all'uomo.
ma prima di tutto ama l'uomo. Senti la tristezza del ramo che secca, dell'astro che si spegne, dell'animale ferito che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo.
tutti i beni della terra: l'ombra e la luce ti diano gioia, le quattro stagioni ti diano gioia, ma soprattutto, a piene mani, ti dia gioia l'uomo!
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