Il concordato preventivo di Carlo Pandolfini

 

  

 

Attraverso le procedure concordatarie l’impresa in crisi ricerca un accordo con i propri creditori nel tentativo di evitare il fallimento e favorire il risanamento aziendale.

 

Il fallimento di un’impresa, oltre ad avere conseguenze dirette sull’imprenditore (sanzioni penali tipiche dei reati fallimentari: bancarotta semplice/fraudolenta, ricorso abusivo al credito, ecc.), comporta l’interruzione di una pluralità di rapporti commerciali e si ripercuote sull’economia nazionale (l’impresa è infatti considerata un bene del sistema economico e come tale un patrimonio da assistere, tutelare e conservare).

A tale proposito basti pensare alle ripercussioni che il fallimento di un'azienda genera sull'occupazione, quindi sul reddito, quindi sui consumi.

 

La procedura di concordato avviene attraverso la presentazione al Tribunale di una proposta, rivolta ai creditori, di pagamento di una parte dei loro crediti.
Se la proposta ed il piano dei pagamenti passa il vaglio del Tribunale (il concordato deve risultare più vantaggioso per i creditori rispetto al fallimento) e viene accettata dalla maggioranza dei creditori, il concordato viene omologato.

 

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In sostanza, il concordato dovrebbe permettere all’imprenditore:

e dovrebbe assicurare ai creditori: