Attivisti di un nuovo modello di business di Carlo Pandolfini

 

 

… se siamo d’accordo di dover tendere a sviluppare un modello di business così differente da tutti i precedenti da lasciare senza fiato i concorrenti tradizionali… se condividiamo la necessità di ridefinire il concetto di produttività, attribuendo alla diffusione delle conoscenze, allo sviluppo delle competenze e più in generale alla gestione delle risorse umane un ruolo fondamentale nella crescita della produttività… se abbiamo la consapevolezza che valori come lealtà e passione siano in grado di influenzare e orientare il destino della nostra organizzazione… se siamo convinti che ciò di cui ha bisogno la nostra azienda non sia una corte di saggi o uno stormo di pianificatori, ma di un tronco d’albero ben piantato all’interno della struttura  in grado di assicurare alla nostra organizzazione una svolta durevole ed evolutiva proteggendola dalla mediocrità, dagli interessi ristretti, dall’avidità di gloria personale… se vogliamo aiutare l’azienda per cui lavoriamo a primeggiare e a diventare un modello di business da imitare… se abbiamo l’arroganza di poter cambiare l’organizzazione di cui facciamo parte...

… allora dobbiamo diventare venditori di una nuova prospettiva. Ciò che è familiare e grigio deve diventare nuovo e illuminato.

Per aprire la strada di un processo di cambiamento attivo dobbiamo essere convinti che le condizioni del sistema bancario e le opportunità sottostanti generano un particolare senso di urgenza… non dobbiamo allora perdere tempo a ripassare i fallimenti del passato, dobbiamo invece costruire, dobbiamo concentrarsi sulle opportunità e sulle cose che possiamo fare, nella consapevolezza che l’organizzazione di cui facciamo parte non è estranea: facciamo parte di essa e la influenziamo con i nostri atteggiamenti.

 

Per dare forza al nostro pensiero, dobbiamo vincere spesso.

Dobbiamo vincere spesso per controbattere a chi preferisce stare fermo... chi ci guarderà con diffidenza potrà dibattere sulle intenzioni, ma non quando si trovano di fronte ad una cascata di successi. Tutti i nostri sforzi non varranno nulla se non riusciremo a dimostrare che le nostre idee, nei fatti, funzionano.

 

Per un momento lasciamo da parte i numeri. I numeri possono confondere, annebbiare, perfino ingannare. Pensiamo ai valori, agli ideali che prevalgono sul potere e rendono il nostro punto di vista irresistibile: coraggio, passione, integrità morale, responsabilità, coerenza, rispetto, speranza, giustizia, comunità.

 

Al risultato eclatante da “primo della classifica” che il giorno dopo si dimentica dobbiamo preferire la performance commerciale persistente, l’equilibrio economico durevole ed evolutivo, la costante crescita delle quote di mercato e degli aggregati patrimoniali. Ai giochi di numeri preferiamo un autentico progresso. Ogni lavoratore dovrebbe sentire che sta contribuendo a qualcosa che segnerà una differenza, autentica e positiva, nella vita di clienti e colleghi. E per questo forse anche le migliaia di persone che vagano per gli uffici senza sentirsi parte di qualcosa si trasformeranno in crociati pronti a dimostrare il valore delle loro competenze e la loro essenzialità per la causa.