La valutazione delle prestazioni di Carlo Pandolfini
La valutazione della prestazione dei nostri collaboratori deve essere attenta e continua.
Talvolta si riscontra un'ossessiva attenzione alla misurazione delle performance quantitative (numeri, budget, hit ratios, benchmark, ecc.) i cui riscontri sono richiesti anche più volte nell'arco della giornata mentre la valutazione della performance qualitativa (persistenza dei risultati, customer relationship management, capacità organizzativa, capacità relazionale, ecc.) sembra spesso assumere scarsa importanza.
Sono convinto che la capacità di fare i numeri conseguendo risultati in linea con gli obiettivi in maniera persistente ed evolutiva sia strettamente correlata all'adozione di comportamenti virtuosi.
Non mi crea ansia spiegare il mancato raggiungimento di un obiettivo numerico, mi creerebbe invece molto imbarazzo e disagio dover spiegare un atteggiamento non in linea con i comportamenti condivisi.
Andiamo quindi ad individuare quelle capacità da monitorare, stimolare, sviluppare, riconoscere, fortificare in noi e nei nostri collaboratori per l'affermazione di comportamenti virtuosi:
flessibilità, apertura al cambiamento, tolleranza dello stress;
iniziativa, problem solving;
rispetto delle regole dell'organizzazione;
sensibilità organizzativa;
orientamento al risultato;
orientamento al cliente;
capacità relazionale;
gioco di squadra.
E' molto importante dare continui feedback ai nostri collaboratori sui comportamenti osservati. I riscontri devono riguardare sia i comportamenti virtuosi che gli atteggiamenti da correggere/migliorare.